GLOSSARIO MUSICALE E VOCALE

Di seguito saranno elencati una serie di termini specifici in relazione alla voce sia da un punto di vista scientifico che artistico.

A

ABBELLIMENTO

Si tratta di un termine musicale usato per indicare una nota o un gruppo di note che integrano la melodia con lo scopo di ornarla e renderla espressiva (trillo, gruppetto, mordente, acciaccature, appoggiatura). Nel primo caso servono per darle scorrevolezza o per rendere più piacevole all'orecchio la conclusione di una frase musicale; nel secondo sottolineano particolari stati d'animo (gioia, dolore, furore, rapimento amoroso), mettono in risalto una parola significativa, possono rendere il concetto espresso dal vocabolo cui s'accompagnano: per es. due gruppetti sulla parola "ruscello" evidenziano il fluire dell'acqua (v. madrigalismo). Il rapporto a.- stato d'animo non è meccanico: uno stesso a. può sottolineare situazioni psicologiche differenti. Usati già nel canto gregoriano, gli abbellimenti trovarono largo impiego nell'opera, in particolare quella del XVI e del XVII sec., quando l'abitudine dei cantanti ad improvvisare fece sì che il loro numero crescesse a dismisura. Con la fine del XVIII sec. e l'inizio del XIX si fece più rigoroso il controllo dei compositori che cominciarono a scriverli in extemo (v.) e ne ridussero il numero, impiegandoli con più attenta parsimonia. I principali abbellimenti sono: l'acciaccatura, il gorgheggio, il gruppetto, il melisma, il mordente, il picchiettato, il portamento, il tremolo, il trillo.

ACCENTO

Indica il rinforzamento di una nota o di un gruppo di note e le fa risaltare all'interno della frase. L'a. può essere di natura ritmica o dinamica; in quest'ultimo caso serve per mettere in rilievo un momento particolarmente espressivo della melodia, utile alla situazione teatrale.

ACCIACCATURA

Termine che indica un abbellimento formato da una nota aggiunta rispetto a quella della melodia. In genere l'a. è posta ad un tono o a un semitono di distanza dalla nota principale, e deve essere eseguita con rapidità. Si tratta di un abbellimento apparentemente semplicissimo, ma in realtà di non facile esecuzione: il cantante deve far sentire la nota aggiunta in tutta la sua chiarezza, senza però alterare il ritmo della melodia. Nell'opera può essere usata sia per dare brillantezza ad un passaggio, come per es. nel Bolero di Elena da I Vespri siciliani di G. Verdi, sia per accentuare il tono patetico di un brano, come per es. nell'aria di Giulia "Tu che invoco" da La vestale di G. Spontini. L'a. viene rappresentata con una piccola croma tagliata trasversalmente.

ACCOMPAGNAMENTO

La parte strumentale che suona durante il canto. Può essere fatto da uno o più strumenti, o con le voci.

ACCOMPAGNATORE

Di solito è un pianista che esegue la base per i cantanti.

AGILITA'

Attitudine che un cantante deve possedere per poter eseguire con appropriata precisione i passaggi di coloratura. Con l'impiego sempre più massiccio della coloratura da parte dei compositori dalla seconda metà del XVII sec. fino alla prima metà dell'Ottocento, l'agilità è uno dei pilastri di ogni cantante che voglia eseguire il repertorio classico della scuola italiana di canto. Perciò essa è sistematicamente trattata dai principali teorici del canto dalla seconda metà del Cinquecento a tutto l'Ottocento, quali appunto G. Caccini, P. F. Tosi, M. Garcia, H. Panofka. Fermo restando che la capacità di eseguire le agilità più complesse, come per es. il trillo, necessita di una naturale propensione, è un fatto che tutti i tipi di voce possano piegarvisi ed usarla con pertinenza, a fini espressivi. Lo dimostra perfettamente la produzione teatrale rossiniana, dove l'agilità necessaria per superare i complessi passaggi che caratterizzano la melodia è caratteristica richiesta sia alle voci leggere che a quelle gravi. La convinzione, diffusasi nella prima metà del nostro secolo, che l'agilità sia requisito delle sole voci leggere è da ritenersi errata e non pertinente allo stile della scuola italiana di canto, così come si è venuta formando nei secoli d'oro dell'opera lirica. Condizione essenziale per dare alla voce la capacità di sostenere l'agilità è il perfetto controllo del diaframma , senza irrigidimenti e sforzi. L'a. può essere legata, sciolta, martellata e drammatica ed è indispensabile per eseguire arpeggi, trilli, scale, picchiettati ecc... Per risaltare con nitidezza deve essere eseguita di petto; sono dunque errate le agilità che ricorrono ad emissioni in falsetto , più adatte ad eseguire uno jodler che pagine di ispirazione belcantista.

AGOGICA

Insieme delle variazioni di andamento della musica, necessarie per l'espressione e l'interpretazione.

ALTERAZIONE

Segno posto vicino a una nota per modificarne l'intonazione. Il diesis alza la nota di un semitono; il bemolle la abbassa di un semitono; il bequadro riporta la nota al suo stato naturale. Le alterazioni possono essere in chiave, cioè poste vicino alla chiave di violino, e valgono per tutte le note del brano, oppure transitorie e valgono solamente all'interno della battuta in cui si trovano.

ALTO

La voce femminile più grave, in generale con un'estensione tra il Sol2 fino al La4. E' l'equivalente femminile della voce di Basso. Denominata anche Contralto.

ALTEZZA (pitch)

  • - di un suono puro: corrisponde alla frequenza del suono;

  • - di un suono complesso: corrisponde alla f0 (prima armonica);

  • - di un rumore: corrisponde al range di frequenze della zona formantica caratterizzante (v. formante).

AMPIEZZA

Parametro del segnale laringeo che dipende da fattori sottoglottici e sopraglottici (importante la pressione sottoglottica). L'ampiezza è direttamente correlata con l'intensità.

ANALISI SPETTRALE

Si tratta di una rappresentazione grafica su un diagramma cartesiano che presenta in ascissa le frequenze ed in ordinata una grandezza rappresentativa dell'ampiezza del suono. Un tono puro è facilmente rappresentato da una sola riga spettrale, ciò nonostante, questo è un caso puramente teorico: in generale, infatti, lo spettro di un segnale non è costituito da una singola riga ad una ben precisa frequenza. Generalmente poi al segnale si aggiunge il rumore, cioè un segnale in banda larga, d'andamento casuale nel tempo, assolutamente aperiodico.

APPOGGIATURA

Termine che indica un abbellimento (v.) molto simile all'acciaccatura, fissato con chiarezza dai teorici attorno al XVIII sec. Si tratta di una nota aggiunta alla melodia, posta in genere alla distanza di un intervallo di seconda superiore o inferiore. Mentre l'acciaccatura non cambia la durata della nota reale, l'a. ne sottrae parte del valore, così che la nota reale suona in ritardo rispetto al suo valore. L'a. è indicata da una notina di valore variabile, senza taglio obliquo, e serve per dare una tornitura particolarmente espressiva alla melodia, come per es. nella romanza di Nemorino "Una furtiva lagrima", ne L'elisir d'amore di G. Donizetti.

ARIA

E' una composizione per voce solista, costruita secondo un piano più ampio di una semplice canzone, con accompagnamento strumentale. Nell'aria il personaggio esprime i sentimenti più profondi oppure commenta un episodio drammatico, e il cantante dimostra la sua bravura. Contiene i voti, le preghiere, le battaglie e le risoluzioni dell'animo, l'espressione di un amore nascente o di un odio feroce. Si contrappone ai recitativi che contengono tutto ciò che è racconto. Particolare la forma dell'aria col da capo che presenta una struttura fissa in tre parti, che si conclude con la ripetizione della prima sezione dopo la seconda che contrasta con essa.

ARITENOIDI

Cartilagini laringee di piccole dimensioni e molto mobili, sulle quali si inseriscono le corde vocali.

ARMONICHE

Nello studio dei fenomeni oscillatori le frequenze armoniche sono quelle il cui valore è multiplo della frequenza basale di un'onda. Nei suoni armonici esistono un suono fondamentale (f0) ed i suoi armonici (armoniche superiori).

ATTACCO

Inizio di una nota cantata o suonata. Nello specifico della voce, tradizionalmente, si distinguono in fisiologia vocale tre tipi di attacchi, quello morbido e corretto, quello soffiato e quello brusco o colpo di glottide. L' "attacco di sotto", detto anche "di portamento" o "di striscio", invece, consiste nell'attaccare partendo da una nota inferiore a quella dovuta, che viene successivamente messa rapidamente a fuoco.

B

BARITONO

Il termine in musica, designa sia la voce maschile intermedia tra quelle di basso e tenore, sia il cantante che la possiede, sia il suo registro peculiare.
La tessitura più congeniale è comunque compresa, grosso modo tra La1 e La3.

BASSO

Designa sia la più grave tra le voci maschili, sia il cantante che la possiede, sia il suo registro peculiare.
La voce di un basso tipico si estende dal Fa grave al Fa acuto (Fa1- Fa3). È tipico di tutti i tipi di voci di basso estendersi con grande diversità di soggetto in soggetto nei gravi (dall'indispensabile Fa grave fino al Do grave), mentre spesso mantengono lo stesso valore verso gli acuti (dal Fa acuto e spesso oltre).

BELCANTO

Arte di cantare con agilità, virtuosismo ed eleganza, padroneggiando la tecnica e lo stile. Una tecnica caratterizzata dal passaggio omogeneo dalle note gravi alle acute, da agilità nell'ornamentazione e nel fraseggio e dalla concezione della voce umana come strumento.

BELTING

Si tratta di una emissione di suoni potenti, ottenuti con un registro che sembra quello di petto spinto oltre i suoi confini naturali. Molti cantanti, sia uomini che donne, usano il belting per eseguire il loro repertorio, nei generi del rock, del pop e del musical. Il belting può risultare pericoloso per la voce se non utilizzato in modo corretto.

BITONALITA'

Presenza di due suoni con fondamentali non necessariamente in rapporto armonico tra loro (primo suono di origine glottica, secondo di origine laringea).

C

CADENZA

L'accezione che interessa relativamente al canto è quella di movimento cadenzale, ossia il percorso armonico, la concatenazione di accordi che "cadono" su una tonalità e la affermano, in genere raggiungendo un punto di riposo. La forma-sonata è, per così dire, punteggiata dalle cadenze, praticamente a ogni chiusura della frase musicale, ma alcune hanno in genere un'importanza più evidente: l'affermazione della tonalità principale del Primo tema, la fine della transizione e l'affermazione della tonalità del Secondo tema, la fine dell'Esposizione, e così via alla cadenza conclusiva del brano. Le quattro cadenze basate sul collegamento degli accordi principali si chiamano: perfetta (collegamento dal V al I grado e viene detta anche cadenza completa), plagale (collegamento dal IV al I grado), evitata (collegamento dal V al IV grado anziché al primo, in modo da generare un'impressione non conclusiva), sospesa (collegamento di un accordo qualsiasi al V grado).

CANONE

E' la più rigorosa delle forme contrappuntistiche. L'esempio più semplice di canone è la nota melodia Frà Martino, che si canta a più voci ognuna delle quali esegue la medesima melodia musicale, ma sfasata rispetto alle altre. Le voci si inseguono quindi tra loro.

CAVATINA

Normalmente la cavatina è un'aria monostrofica che ha la funzione di presentare un personaggio o di introdurre una nuova scena.

CENTRO FRENICO

E' la parte centrale, tendinea del diaframma. Sul centro frenico si appoggia il cuore.

CISTI

Patologia delle corde vocali, si tratta di una cavità o sacca, normale o patologica, chiusa da una membrana ben distinta, contenente materiale liquido o semisolido. Le cisti sacculari sono di origine congenita, mentre acquisite sono quelle causate dalla ritenzione di muco per occlusione del dotto di sbocco delle ghiandole sottomucose.

CISTI EPIDERMOIDE

Formazione più o meno arrotondata, a volte leggermente appiattita, ricoperta da mucosa infiammata solcata da dilatazione dei capillari convergenti verso la cisti.

CODA

Parte conclusiva di un brano o di una sua parte o di una frase.

COLONNA VERTEBRALE

E' costituita dalle vertebre, che sono sette nel tratto cervicale, dodici in quello toracico, cinque lombari. Al di sotto delle lombari vi è l'osso sacro, che è costituito da cinque vertebre fuse tra loro. In fondo al sacro vi è il coccige, minuscolo osso composto anch'esso da cinque rudimentali vertebre fuse tra loro. La colonna vertebrale ha tre curvature fisiologiche: la prima a livello cervicale, la seconda dorsale, la terza lombare. Per il canto sono importanti le vertebre cervicali perché influiscono sulla posizione del collo e della testa; quelle toraciche, fondamentali per la postura adatta alla respirazione ottimale; quelle lombari, importanti per la postura del tronco.

COLORATURA

Termine che indica le ornamentazioni e gli abbellimenti, di carattere virtuosistico, di un'Aria o di un brano d'assieme. Spesso le c. venivano improvvisate, ma Mozart per esempio amava scriverle per esteso.

CONCERTANTE

Nell'accezione comune il ruolo concertante di uno strumento è sinonimo del termine solistico: lo strumento suona come un solista del concerto, distaccandosi dalla massa orchestrale.

CONTRAPPUNTO

Termine di origine molto antica, deriva dall'espressione latina punctum contra punctum, ossia nota contro nota. E' una delle tecniche più importanti sviluppate dalla musica colta occidentale, e il suo utilizzo è quasi onnipresente dal XIII al XVIII secolo, e molto importante anche nei secoli successivi. In generale la scrittura contrappuntistica è quella che prevede l'intreccio e la sovrapposizione di diverse linee musicali di importanza equivalente.

CONTROTENORE

Un uomo che canta in falsetto, con sonorità simile a quella della voce femminile impostata.

CORDE VOCALI

Si chiamano così, in anatomia, importantissime formazioni della laringe. La cavità di questa si va restringendo sino alla glottide o rima glottidea: qui la mucosa si solleva d'ambo i lati in due spesse pliche trasversali che vanno, da avanti in dietro, dalla base dell'epiglottide ai processi vocali delle aritenoidi. Le due superiori si dicono corde vocali false, le due inferiori corde vocali vere o labbra vocali. Fra le prime (meno sporgenti verso la linea mediana della glottide) e le seconde, si trovano i seni o ventricoli di Morgagni: essi lasciano spazio sufficiente alle corde per vibrare e producono un secreto che inumidisce la mucosa laringea. Nelle corde vere le fibre elastiche del derma, molto sviluppate, formano fasce compatte, cuneiformi in sezione trasversale, ricoperte da epitelio piatto. Nelle false, tale tessuto è meno abbondante e la mucosa è ricca di tessuto adenoide, più copioso alla superficie dei ventricoli e nella faccia postero-inferiore dell'epiglottide. Le corde vere sono estensibili e retrattili senza lasciar pieghe e conservano regolari i margini liberi destinati a vibrare per la corrente espiratoria.

CORONA

Segno grafico che viene posto sopra una nota o un accordo per prolungarne indefinitivamnete la durata. L'interprete è quindi lasciato libero di far risuonare una nota coronata a piacere.

COSTE

Sono dodici per lato. Le prime sette si articolano direttamente con lo sterno (coste vere); le altre tre si articolano con lo sterno ma con l'interposizione delle cartilagini costali (coste false); le ultime sono dette fluttuanti perché si articolano solamente con la colonna vertebrale.

COPRIRE

Termine usato soprattutto nel canto lirico per descrivere un suono di timbro scurito, che si usa o per effetti drammatici oppure per facilitare il passaggio di registro.

CROMATICO, CROMATISMO

Il termine deriva dal greco chroma (colore) ed è una testimonianza linguistica di come l'uomo abbia continuamente cercato di colorare la musica, di renderla più sfumata, varia e ricca. Nel termine odierno il termine indica il frequente uso di semitoni, ossia di intervalli stretti che rendono la linea melodica o l'armonia più espressive.

D

DIFONIA

Intensificazione di un'armonica acuta del suono glottico (percepito come distinto da f0 frequenza fondamentale).

DINAMICA

Aspetto del discorso musicale che riguarda l'intensità del suono, indipendentemente dall'accentazione ritmica. Segni dinamici sono tutti quelli che regolano tutte le gradazioni di intensità, dal pianissimo (pp), piano (p), mezzopiano (mp), al mezzoforte (mf), forte (f), fortissimo (ff).

DISFONIA

Alterazione qualitativa e quantitativa della voce parlata. In termini tecnici l'alterazione di uno o più dei propri caratteri acustici in ordine di frequenza o più semplicemente una turba momentanea o duratura della funzione vocale per timbro, intensità o altezza tonale.

DISODIA

Alterazione della voce cantata (nei professionisti è possibile incontrare un disturbo della voce cantata e non di quella parlata).

DRAMMATURGIA

Il termine venne usato per la prima volta proprio durante la vita di Mozart dallo scrittore e filosofo Gotthold Ephraim Lessing, che nel suo saggio Hamburgische Dramaturgie propose una teoria sistematica della scrittura per la scena. La drammaturgia viene in genere definita nei dizionari "l'arte di scrivere drammi", ma gli studiosi utilizzano il termine in una accezione più estesa che indica allo stesso tempo l'atto dello scrivere per il teatro.

DSH (Degree of Sub-Harmonic components)

Percentuale di diplofonia (vocaligramma).

DSI (Dysphonia Severity Index)

Indice di severità della disfonia (vocaligramma).

DVB (Degree of Voice Break)

Percentuale o grado di rottura della sonorità (il valore normativo dovrebbe essere uguale a zero).

E

EDEMA DI REINKE

Trasformazione edematosa (rigonfiamento dovuto a versamento di siero) delle fibre connettive ed elastiche della corda vocale che interessa lo spazio di Reinke (cavità virtuale situata nelle corde che ne permette il corretto funzionamento).

ESTENSIONE VOCALE

Range di suoni producibili da un individuo, dal suono più grave al suono più acuto, emessi con sforzo (fonetogramma).

EUFONIA

Voce sana, nella norma.

F

FILATI

Si tratta di note, generalemente lunghe, prese pianissimo, talvolta rinforzate, ma più spesso sostenute sul pianissimo fino alla fine. Maestre dei filati, tra i tanti soprani, Monserrat Caballe e Mariella Devia.

FONASTENIA

Disturbo della voce parlata con conseguente facile affaticabilità dell'organo vocale.

FONETOGRAMMA

Grafico che rappresenta l'intensità minima e massima di emissione vocale alle diverse frequenze.

FORMA-SONATA

Il termine si riferisce a una particolare organizzazione del materiale musicale all'interno di un singolo movimento (generalmente, ma non esclusivamente, il primo) di una sonata, sinfonia (anche d'opera), concerto, quartetto o altro pezzo di musica da camera. La forma-sonata classica prevede una triplice divisione fondamentale: esposizione, sviluppo, ripresa.

FORMANTI

Concentrazioni di energia acustica su alcune armoniche entro una banda di frequenziale ristretta. Prima formante (F1 250-1000 Hz), seconda formante (F2 300- 2500 Hz) la terza formante (F3 2500-3000 Hz) anche chiamata la formante del cantante, quarta formante (F4 3000-4000Hz) o formante del parlatore.

FORMANTE DI CANTO

Lo spettro vocale è costituito dalle armoniche: la prima di queste è detta fondamentale e corrisponde alla nota che in quell'istante viene emessa; le armoniche con maggiore concentrazione di energia (e dunque con più forte intensità) prendono il nome di "formanti" del timbro vocale. Nell'emissione di voce parlata vengono normalmente distinte cinque formanti. La prima (con valori compresi tra 250 e 400 Hz nello spettro vocale) si determina nella cavità orale ed è direttamente correlata con il grado di apertura mandibolare( più ampia è l'apertura della bocca, più alta sarà la formante). La seconda (collocata tra 600 e 2500 Hz) dipende dalla posizione e dalla forma della lingua: se quest'ultima è retroposta la formante è più bassa, e viceversa. La terza (2800-3000 Hz) viene modificata dai movimenti del muscolo orbicolare della bocca: labbra strette ed allungate (es.: vocale u) = valori bassi; tubo buccale corto (es.: vocale i ) = valori alti. La quarta (F4) e la quinta (F5), non sono normalmente presenti all'intensità vocale media di conversazione e vengono generate rispettivamente nei ventricoli di Morgagni e nei seni piriformi.
Nel canto, soprattutto per il genere lirico, esiste il problema di dover superare la "barriera" costituita dal suono dell'orchestra, posta più vicino al pubblico, le cui armoniche si concentrano tra i 500 ed i 1500 Hz. In tal caso, una voce ben impostata sarà caratterizzata da una concentrazione delle cinque formanti in una sola, definita dai tecnici "formante di canto", collocata normalmente tra i 2500 ed i 3000 Hz, al di sopra del muro orchestrale. In poche parole, il cantante, praticherà una sorta di adjustinent degli organi fonoarticolatori, così caratterizzato: A)Abbassamento della laringe ed ampliamento del tubo faringeo = riduzione dei valori della IV e V formante; B) bocca atteggiata a sorriso = valore intermedio per la terza formante; -posizione piatta della lingua sul pavimento orale = collocazione della II formante su valori intermedi; - aumentata escursione mandibolare = innalzamento del valore della I formante. Le cinque formanti, in definitiva, si concentrano in una sola per rafforzare, in un punto ben preciso, l'intensità della voce. Un simile "adjustment" da parte della lingua, della mandibola, della bocca, della laringe e della faringe richiederà, comprensibilmente, un sacrificio della dizione. Sarà infatti particolarmente difficile, nei fortissimi, pronunciare una i; non a caso il cantante più esperto emette hi tale evenienza un suono tra i ed u.
Fonte seguente: Dizionario della Lirica - Fabbri editori- 1991

FRASE

La teoria musicale ha sviluppato una terminologia derivata dalla grammatica e dalla sintassi del linguaggio parlato per definire il modo in cui è organizzata una melodia: generalmente un brano musicale è diviso in più frasi, ossia episodi melodici che durano un certo numero di battute.

FRASEGGIO

Il fraseggio è un elemento essenziale dell'interpretazione musicale: esso sottolinea l'andamneto ritmico complessivo del brano, l'articolazione in periodi, frasi e semifrasi, e mette quindi in evidenza le simmetrie e le asimmetrie, i diversi pesi che il compositore ha assegnato alle singole parti del discorso melodico. Per il cantante il respiro è parte essenziale del fraseggio, così come lo sono l'emissione vocale, il modo di dosare la voce.

FTRI (Frequency Tremor Intensity Index)

Percentuale di profondità del tremore di frequenza (vocaligramma).

G

GER (Gastro-esophageal-reflux disease)

Disturbo da reflusso gastro-esofageo.

GRANULOMA LARINGEO

Si tratta della lesione più comune della parte posteriore delle corde vocali, riconosce tre cause principali: abuso vocale, intubazione e reflusso gastro-esofageo.

HNR (Harmonic To Noise Ratio)

Rapporto tra energia armonica e disarmonica (rumore).

INTENSITA'- DINAMICA

Uno dei quattro parametri fondamentali del suono. Tecnicamente essa è la misura della potenza sonora di un suono, ossia, indica quanto il suono sia "forte" o "piano". Sullo spartito o sulla partitura orchestrale l'intensità viene espressa attraverso le indicazioni dinamiche (pianissimo, piano, mezzo-forte, forte, smorzato, crescendo, diminuendo...).

IPERNASALITA'

Risonanza nasale della voce superiore alla norma (iperrinofonia o rinofonia aperta).

IPONASALITA'

Qualità di voce caratterizzata da ridotta emissione di aria e di risonanza nasale.

L

LARINGOMALACIA

Patologia congenita dovuta ad una insufficiente rigidità delle strutture che compongono la laringe; generalmente è dovuta ad una sorta di rigidità delle strutture che compongono la laringe.

LIBRETTO

Si tratta del testo verbale, quasi sempre steso in versi, utilizzato per la composizione di un lavoro musicale. Il libretto nasce per il melodramma, e come tale può identificare anche il genere letterario, e in virtù della sua efficacia e mole, menziona anche quei testi verbali che vengono adoperati per le grandi forme vocali musicali successive, l'oratorio, la cantata, l'operetta, così come anche il balletto, dove il libretto (libretto di balletto) costituisce e si identifica a pieno con l'accezione del genere letterario, poiché il suo contenuto viene musicato solo strumentalmente e non vocalmente, e in cui la prosa prevale dunque sui versi.

LIED

Si tratta di una canzone basata su testo poetico con accompagnamento del pianoforte. La sua caratteristica principale è che la parte pianistica non è semplicemente un sostegno ornamentale della canzone, ma forma con essa un tutto unico. Il miracoloso raggiungimento artistico del giovane Schubert è proprio questa espressione del significato più profondo del testo poetico mediante una mirabile unità tra voce e strumento.

M

MADRIGALISMO

Termine che deriva dalle caratteristiche del Madrigale, raffinatissimo genere musicale cinquecentesco, e che indica la "pittura musicale", l'idea di dare risalto a una parola o una frase del testo poetico attraverso una corrispondente immagine. Le tipologie di madrigalismo più diffuse sono essenzialmente due: la raffigurazione onomatopeica e l'evocazione di elementi della natura, come il vento, le onde.

MAGGIORE, MINORE

I due modi possibili di una tonalità. Nel sistema tonale si parla infatti di Do Maggiore e di do minore come tonalità omologhe: i gradi fondamentali della scala sono gli stessi, altri gradi invece sono diversi.

MALMENAGE VOCALE

Si intende una produzione vocale non corretta, non fisiologica, come può essere ad esempio parlare senza la corretta coordinazione tra respiro e voce, schiarirsi continuamente la voce.

MDVP (Multi Dimensional Voice Program)

Software in grado di fornire automaticamente una serie numerosa di parametri elettroacustici.

MELODIA

E' importante comprendere la differenza tra una melodia e un "tema"; la melodia è il melos il canto, la linea, mentre nel periodo classico un tema è il punto di partenza, un materiale che necessita di elaborazione e sviluppo, la melodia è in se compiuta esige di essere riascoltata per intero; il tema al contrario si presta ad essere frammentato e modificato.

MEMBRANE APONEUROTICHE

Si tratta della sottile fascia fibrosa che ricopre e avvolge il muscolo e va a continuarsi nel tendine, per assicurare al muscolo stesso l'inserzione ossea. L'aponeurosi ha in genere un aspetto lucido, è di colore bianco-argenteo, ed è istologicamente simile ai tendini. Le regioni che presentano aponeurosi spesse sono: la regione addominale ventrale, la regione dorsale e lombare, la regione palmare e quella plantare.

MESSA DI VOCE

Consiste in un suono attaccato piano, rinforzato gradatamente e poi, sempre senza riprendere fiato, gradatamente assottigliato.

METRO

Il termine in analogia alla metrica greca e latina, indica la scansione del brano, il raggruppamento dei suoni in gruppi regolari e ricorrenti. Si indica all'inizio della partitura (3/4-4/4-3/8 e cosi via). Il metro poetico è il corrispettivo del termine musicale sul piano dell'organizzazione del libretto: strofe di quinari, senari, settenari, ottonari.

MICRODIAFRAMMA

Lesione congenita alle corde vocali che si presenta come una piccola palmatura che interessa la parte più anteriore delle corde vocali unendole.

MINUETTO

Tipica danza settecentesca in metro ternario e in forma ABA. Per esempio Mozart ne cita il ritmo caratteristico in diversi brani delle tre opere, come nell'Aria di Figaro "Se vuol ballare".

MODULAZIONE

Spostamento da una tonalità a un'altra. E' la tecnica fondamentale della forma-sonata, in cui troviamo un'ampia modulazione nell'Esposizione, quella che muove il brano dal tono fondamentale alla Dominante.

MUTA VOCALE

Termine con cui, in biologia, si indica il cambio di voce che ha luogo durante la pubertà, soprattutto quella del ragazzo. La voce maschile scende di circa un'ottava tra l'undicesimo ed il sedicesimo anno di età, quella femminile di circa due toni tra il decimo ed il quindicesimo anno.

N

NSH (Number of Sub-Harmonic components)

Esprime la percentuale o il grado di diplofonia (vocaligramma).

NVB (Number of Voice Break)

Grado di rottura della sonorità (break vocali).

NODULO

In termini tecnici un "ispessimento mucoso fusiforme" (piccole lesioni rotondeggianti sul bordo libero della corda). Può essere recente, quindi in fonazione scompare, o fibroso, continua quindi ad essere presente anche durante la fonazione.

O

OSTINATO

Come si intuisce dal nome, l'ostinato consiste nella ripetizione incessante di un frammento ritmico e/o melodico.

OTTAVA

L'intervallo di ottava comprende otto note sulla scala diatonica (tentando di semplificare, i tasti bianchi del pianoforte: DO-re-mi-fa-sol-la-si-DO...).

P

PARALISI DELLE CORDE VOCALI

Sono alterazioni parziali o totali della motilità delle corde vocali, possono riguardare una sola corda o entrambe; sono causate dalla lesione di un nervo o dei centri nervosi che inviano i comandi alla laringe.

PARTITURA

L'organizzazione grafica di più righi musicali contemporanei, ad uso del compositore o del direttore d'orchestra al fine di controllare e gestire con un colpo d'occhio l'intera simultaneità delle parti che concorrono all'opera musicale.

PARTITURA INTENZIONALE

Indica le intenzioni del testo, mutuate anche dalla notazione musicale.

PARTITURA TIMBRICA

Indica i timbri, i colori, le qualità sonore del testo vocale. Fondamentali a questo riguardo sono i risuonatori della voce parlata (risonatore laringale, consonatore pettorale, risonatore faringale, uvulare, occipitale, velare, parietale, palatale, apicale, prepalatale, nasale, nasale-velare...). Indica anche i tipi di "timbratura" dell'emissione vocale (etereo, sfiatato, timbrato...).

PASSAGGIO DI REGISTRO

Corrisponde alla nota di passaggio da una vibrazione con contatto completo delle corde vocali ad una vibrazione di tipo marginale.

PAUSA

Si intende il "silenzio", il punto in cui l'esecutore smette momentaneamente di suonare, e può essere brevissima o anche considerevolmente estesa. Può essere usata come effetto drammatico e sospensivo di grande efficacia, specie quando riguarda l'intero organico, voci e strumenti, e interrompe completamente il fluire della musica.

PERTICHINI

Brevi commenti che a volte il compositore inserisce in un'aria solistica, cantati da un altro personaggio.

POLIFONIA

Insieme simultaneo di più suoni o successioni combinate di suoni aventi distinta individualità. Sotto l'aspetto verticale la p. è oggetto dell'armonia, mentre sotto l'aspetto orizzontale è oggetto del contrappunto.

POLIPO

Si presenta come una masserella arrotondata che si sviluppa a partire dalla corda vocale, può essere pedunzolato o sessile a seconda della base di impianto.

PONTE MUCOSO

Lesione secondaria all'apertura di una cisti epidermoide, si presenta come una "benderella" mucosa più o meno larga, parallela al bordo libero della corda vocale, con un attacco anteriore ed uno posteriore.

PORTANZA

L'attitudine della voce a propagarsi nello spazio.

PRESSIONE SOTTOGLOTTICA

E' la pressione della corrente aerea espiratoria durante la fonazione.

PROIEZIONE

Costituisce il risultato di una buona emissione vocale, secondo un giusto rapporto di equilibrio tra fonazione, cavità di risonanza e sostegno espiratorio. Se il suono è ben proiettato esso risulta arricchito di componenti armoniche.

PROSODIA

Definisce le caratteristiche della voce parlata relative ad accento, tono, intonazione e quantità. Il termine deriva da "cantare di fronte" richiamando il suo legame con il canto perché dato dalla melodia e dal ritmo.

R

RADDOPPIO

Termine usato per indicare che due strumenti eseguono la stessa linea musicale, rafforzandosi a vicenda. Nell'opera è frequente il raddoppio della linea vocale da parte di uno o più strumenti.

REGISTRO

Riferito alla voce indica la sua estensione melodica. Nell'ambito di ogni voce si distinguono il registro di petto, di testa e orale, ciascuno dei quali presenta specifiche caratteristiche di volume e timbro.

RESISTENZA GLOTTICA

Rapporto tra la pressione sottoglottica e il flusso fonatorio.

RISONANZA SOPRAGLOTTICA

Azione di filtraggio delle cavità di risonanza sopraglottiche del suono glottico.

RITMO

Si tratta dell'essenza della musica, al pari del suono. Senza dare una definizione troppo approfondita, si può dire che il ritmo è l'articolazione del tempo, scandisce e suddivide il tempo musicale.

RONDO'

Questa forma musicale è in genere sintetizzata nello schema A-B-A-C-A, che si può ulteriormente espandere. Una forma circolare, dunque A è il ritornello, l'elemento ricorrente al quale si alternano le sezioni B, C, D, contrastanti sia per il carattere sia per la tonalità.

S

SEMITONO

L'intervallo più piccolo del sistema temperato, equivale alla metà di un tono intero. Si distingue in diatonico (due note congiunte con nome diverso), cromatico(due note con lo stesso nome) ed enarmonico (due note di nome differente ma che corrispondono allo stesso suono).

SHIMMER

Perturbazione del segnale vocale in ampiezza a breve termine (vocaligramma).

SINCOPE, SINCOPATO

Tecnicamente, la sincope è uno spostamento della normale accentuazione metrica, ossia l'accentuazione di un tempo debole della battuta rispetto al tempo forte.

SINGSPIEL

Il termine, che significa più p meno "cantato o recitato", identifica un genere tipico del teatro in lingua tedesca, dal carattere spesso popolare, che prevede l'inserimento di brani cantati all'interno della vicenda recitata. Mozart ne ha scritti diversi, per esempio Die Zauberflöte (Il flauto magico).

SORDINO, SORDINI

Dispositivi che permettono di ridurre la potenza dello strumento e di ottenere una sonorità più tenue e velata.

SPETTRO VOCALE

E' l'insieme delle armoniche e di rumore che costituiscono un suono.

SPI (Soft Phonation Index)

Indice di fonazione sommessa, esprime il rapporto medio tra energia delle armoniche di alta frequenza e l'energia delle armoniche di bassa frequenza (vocaligramma).

STRETTA

Parte conclusiva, in tempo più rapido, di un'Aria, un pezzo d'assieme o un finale d'opera. L'effetto è quello di un culmine espressivo, che può essere parossitico, vorticoso, e aumentare il senso di confusione.

SULCUS

Lesione che in laringoscopia diretta appare come un solco biancastro parallelo al bordo libero della corda vocale e che determina un'immagine di glottide di forma ovale.

SURMENAGE VOCALE

Si intendono quelle modalità fonatorie che affaticano l'organo vocale pur essendo prodotte con modalità fisiologiche.

T

TESSITURA

Ambito dei suoni che possono essere pronunciati da una voce o da uno strumento. Al suo interno si possono distinguere una zona grave, una media ed una acuta. Nelle parti vocali si usa dire che un brano è in tessitura per una voce se in esso non compaiono note che pur comprese nell'estensione vocale del soggetto, sono faticose da eseguire.

TIMBRO

Uno dei quattro parametri fondamentali del suono. Determinato dalla ricchezza di suoni armonici complessivi, il timbro è il colore specifico di un dato strumento, ciò che differenzia nel modo più evidente la stessa nota eseguita per esempio da un violino o da un oboe.

TONALITA'

Si tratta del sistema di organizzazione dei suoni che ha dominato la musica colta occidentale dalla metà del Settecento alla fine dell'Ottocento. Il punto culminante dell'uso della tonalità è il periodo classico, nel quale i compositori elaborano un pensiero musicale e formale, che sfrutta le caratteristiche interne del sistema: i rapporti gerarchici, la capacità di attrazione, la forza del movimento cadenzale. La tensione che deriva dalla contrapposizione di due tonalità e viene progressivamente conciliata e risolta.

TONICA-DOMINANTE

Sono i due elementi tonali più importanti della forma sonata e dello Stile Classico. Tecnicamente la Tonica è il tono fondamentale, quello in cui una composizione classica inizia e finisce; la dominante è la tonalità che tende, nella sensibilità armonica classica, a risolvere nella tonica.

V

VAM (Peek Amplitude Variation)

Variazione di ampiezza di picco a medio termine, cioè variazione percentuale complessiva del valore dell'ampiezza (vocaligramma).

VAUDEVILLE

E' il brano finale di un'opera, in genere buffa, costituito da una serie di strofe affidate ai singoli personaggi, intervallate da un refrain collettivo.

Vf0 (Fundamental Frequency Variation)

Variazione della frequenza fondamentale rispetto alla frequenza fondamentale media.

VERGETURE

Si presenta come una zona più o meno ampia di mucosa cordale sottile e atrofica; la sua aderenza al legamento vocale (parte della corda) conferisce alla corda vocale un aspetto ad arco.

VOCAL TRACT

Insieme delle cavità sopraglottiche di risonanza e di articolazione (faringe, laringe, cavità orale e nasale, labbra).

VOCALIZZO

In musica, canto eseguito su vocali e non su parole o sui nomi delle note. In particolare, esercizio didattico elementare (scala, arpeggio e simili) eseguito vocalizzando, oppure pezzo di musica costituito da una parte di canto vocalizzato e da un accompagnamento strumentale; per lo più di indole didattica, in rare eccezioni d'indole puramente artistica.

VOCOLOGIA

Scienza che si occupa di tutti gli aspetti di fisiologia e di patologia della voce.

VTI (Voice Turbolence Index)

Esprime il rapporto tra le componenti di rumore e quelle di energia armonica.