LA VOCE "MALATA"
Quando la nostra voce si modifica, diventa rauca, soffiata ed parlare diventa sinonimo di fastidio, siamo di fronte ad una disfonia.
La disfonia è un'alterazione della voce parlata, mentre nel caso della voce cantata incontriamo il termine disodia.
In genere si associa a mal di gola e tosse, risulta temporanea, nel giro di pochi giorni la nostra voce ritorna come prima. Ma quando preoccuparsi?
Nel caso in cui la nostra voce si modifica molto e soprattutto se il problema persiste oltre i 15 giorni è necessario farsi vedere da uno specialista (foniatra o otorino) per sottoporsi ad un esame endoscopico.
Tante possono essere le cause che possono determinare una disfonia. Essa può dipendere da lesioni a carico delle corde vocali per esempio noduli, polipi, granulomi, edema di Reinke..., da patologie di origine psichica, da patologie della muta vocale, da patologie neurologiche.
Anche un utilizzo inadeguato della voce può portare alla disfonia. E' il caso di quei soggetti che utilizzano la propria voce a fini professionali come insegnanti, avvocati, speaker, cantanti, attori.
Ma anche tutta la gente comune che abusa della voce frequentemente sia in termini di intensità, altezza tonale e impostazione (malmenage) sia in quantità e velocità di eloquio (surmenage).
APPROFONDIAMO
I disturbi che interessano la voce vanno generalmente definiti con il termine disfonia. Intendendo l'alterazione di uno o più parametri vocali, cioè del timbro, intensità o altezza tonale, o semplicemente una turba momentanea o duratura della funzione vocale.
Per facilitare la diagnosi è utile una classificazione che divida le disfonie in due
grossi gruppi: le disfonie organiche (sono presenti alterazioni morfologiche o
neuromuscolari di uno o più organi o apparati implicati nella produzione e nel
controllo della voce) e disfonie funzionali (assenza di lesioni o turbe motorie).
Nel gruppo delle disfonie organiche si distinguono:
- compromissioni del mantice dovute ad una insufficienza respiratoria importante;
- laringiti acute che possono essere allergiche, virali, batteriche, micotiche; laringiti croniche aspecifiche caratterizzate da edema ed iperemia della mucosa ed ispessimento dell'epitelio; laringiti croniche specifiche cioè manifestazioni laringee di malattie sistemiche;
- alterazioni del piano glottico (corde vocali): displasie, carcinomi, papillomi, edema di Reinke, polipi, noduli, cisti che si distinguono in mucose o da ritenzione e congenite, cicatrici cordali, lesioni reattive come edemi fusiformi, pseudocisti e lesioni da contatto, lesioni vascolari, solchi, diaframmi laringei;
-malattie muscolari come la miastenia e le distrofie muscolari.
In particolare la disfonia disfunzionale o muscolo-tensive viene definita da una alterazione della voce e si può distinguere in semplice (non si hanno lesioni alla laringe) o complessa (quando da una disfonia semplice compaiono delle complicazioni laringee). I meccanismi patologici alla base di queste disfonie sono atteggiamenti posturali patologici della muscolatura laringea intrinseca e/o estrinseca, l'utilizzo non corretto della respirazione, comportamenti fono-risonanziali non corretti (posizione della voce non corretta), posture globali del corpo sbagliate. L'identificazione di tutte queste situazioni è essenziale per una corretta ed efficace terapia logopedica.
FATTORI
Possono essere molti, generalmente il disturbo consegue ad uno sforzo vocale prolungato unito a fattori scatenanti come laringiti, eccessi vocali, affaticamento generale della persona, tosse, periodo premestruale, gravidanza. Un comportamento di malmenage vocale in presenza di questi fattori può causare l'insorgere di disturbi vocali.
Inoltre, vi sono dei fattori che possono favorire l'insorgere del disturbo, come l'obbligo professionale a cantare o parlare (insegnanti, cantanti, speaker, attori), tecnica vocale difettosa nel caso di cantanti o attori, esposizione frequente al rumore, esposizione a vapori irritanti e ad aria condizionata, imitazione di modalità di fonazione scorrette.
SINTOMI
I sintomi si distinguono in sensazioni soggettive concernenti le possibilità di utilizzo della voce (raucedine, irregolarità nel timbro, alterazione della voce dopo un uso prolungato della fonazione, inefficacia nell'utilizzo della voce di richiamo) o sensazioni soggettive avvertite a livello dell'organo vocale (fastidio alla gola, pizzicori, sensazione della presenza di muco in gola con il bisogno frequente di schiarirsi la voce, sensazione di irritazione laringea e bruciore, affaticamento o dolore durante una fonazione prolungata, sforzo respiratorio o senso di oppressione).