LA DIDATTICA DEL BELCANTO
La nozione di belcanto racchiude molti significati, nasce nell'Ottocento come ricordo nostalgico di momenti storici in cui questo tipo di canto ha avuto la sua massima espressione. Comunque in generale si può dire che le sue caratteristiche fondamentali sono: un suono puro, che rappresenta la fusione armonica degli opposti come chiaro e scuro, pieno e leggero, sottile e rotondo, concentrato e diffuso, frontale e spazioso, penetrante e morbido, alto e profondo, soffuso e radioso, vibrante e fermo. Questo tipo di canto richiede una tecnica raffinata, in cui la laringe, il sistema respiratorio e il sistema articolatorio hanno stabilito tra loro una sinergia perfetta, così da ottenere un ampliamento delle possibilità espressive e dinamiche della voce.
Quali sono i termini che ci riconducono subito ad una didattica belcantistica? Cantare sul fiato, appoggio e sostegno respiratorio, rotondità, morbidezza, voce di testa e voce di petto, passaggio di registro,gola aperta, sorriso, grazia, naturalezza, controllo mentale, consapevolezza.
Per capire meglio questi concetti verranno fatti alcuni cenni, facendo soprattutto ricorso a citazioni dei grandi maestri del passato.
APPOGGIO E SOSTEGNO RESPIRATORIO
L'appoggio è quella condizione che permette il controllo del diaframma nel suo mantenimento verso il basso e nel suo allargamento, tramite l'azione dei muscoli intercostali esterni e dentatoposteriore e superiore, che hanno il compito di mantenere ampio il perimentro del diaframma. Permette di rallentare la risalita del diaframma, il suo corretto utilizzo si ripercuote nell'economia della gestione del respiro, permettendo di tenere sotto controllo la pressione sotto-glottica soprattutto nella prima fase della espirazione.
Il sostegno coinvolge la muscolatura addominale, soprattutto gli obliqui, produce un aumento della pressione intraddominale e facilita la risalita del diaframma, è importante per la regolazione della pressione sottoglottica nell'ultima fase dell'espirazione. E presente una minima presenza di sostegno nella fase iniziale. Se si eccede nel sostegno, contrendo troppo gli addominali e spingendo in dentro e in alto, il diaframma risale troppo in fretta ed il soggetto è costretto a utilizzare la muscolatura laringea estrinseca.
E' fondamentale ricordare che la quantità di aria inspirata è molto meno importante della sua espirazione regolare, del suo dosaggio e della capacità di saperla gestire.
Si capisce che il canto è basato sul fiato. Il diaframma sostiene la nota, ma il fiato non deve
passare attraverso la nota. La nota deve stare ferma. Mettete una candela davanti alla bocca del
cantante: se la nota sarà presa bene la fiamma non oscillerà.
B.Gigli
CARATTERISTICHE DEL CANTANTE
Non vi dimenticate mai cantando di essere presenti a voi stessi; non divagati, non distratti, mai di
mala voglia.
G.Mancini
Dietro il tuo pensare alle parole, al ritmo, all'intonazione, dietro i tuoi sforzi per aumentare il tuo
potere, stanno le tue energie originarie. Perché non farne uso, organizzarle e lasciare che ti
guidino, invece di lasciarle inutilizzate? C'è una forza in questa tua natura profonda, come quella
che "muove le montagne". Quando ti rivolgi ad essa, la tua voce attinge un potere creativo
automatico, che è indipendente dal corpo e dalla mente, anche se si serve di entrambi.
W.E.Brown
Intuito dell'arte, buon gusto artistico, senso di responsabilitò, ampiezza e profondità di sentimento,
mobilità e duttilità di impressione e di espressione, capacità analitica e forza di sintesi artistica,
intelligenza viva e pronta...
Anche se il desiderio urge uno spasimo e seil bisogno tormenta come un cilicio, bisogna aver
pazienza e ... pazienza. Perché ho già detto che, in nessuna arte come nella nostra, la pazienza è
una virtù essenziale e fondamentale.
B.Gigli
ATTACCO DEL SUONO
Il primo suono deve iniziare come un'autoaccensione, non come un fiammifero che, strofinato, si
accende...E' un processo di liberazione non di percussione. L'anticipazione mentale del suono
successivo è la fiamma che avanza accendendo gli altri suoni.
W.E.Brown
CANTO SUL FIATO
La sensazione che dà all'ascoltatore il canto sul fiato è quella di suoni che sembrano galleggiare
sul flusso d'aria espirata dai polmoni. Non si percepiscono sforzi nell'emissione, le singole note si
saldano l'una all'altra con assoluta spontaneità. Inoltre, ora in modo avvertibile, ora quasi
impercettibilmente, il cantante muta l'intensità del suono, passa di continuo da mezzoforte a piano
o da un piano a un pianissimo o viceversa. Questa e non soltanto nel canto, è la dinamica sfumata.
Rodolfo Celletti
Quando si inspira, occorre già concepire la nota con la mente. Poi non occorre far altro che
lasciare che il fiato esca, e incominciare il suono non con un colpo o con una spinta, ma sul fiato. Il
"suono sul fiato" è il solo che si possa aumentare e dominuire...Quando vado sugli acuti, mi sento
come se dentro fossi vuota. C'è solo la colonna di fiato che vibra. La gola non esiste, è
completamente rilassata e il fiato funziona da solo. Quando le corde vocali vibrano in modo
rilassato, non si stancano mai...Occorre assumere un atteggiamento di abbandono. Quando si
appoggia, occorre avere una sensazione di altezza e mantenere, anche scendendo, il fiato alto.
Tutto meravigliosamente alto. L'arco del fiato aiuta a sorvolare il "passaggio", senza sentirlo.
Magda Olivero
SOSTEGNO DEL SUONO
Si deve sempre sostenere la voce al grado dovuto, perchè abbandonandola le si toglie il maggior
pregio, e però si deve attentamente badare alla proporzione dovuta, la quale deve regolare gli acuti
con dolcezza e facilità, spogliandoli totalmente di quella porzione di crudezza che offende l'udito.
G. Mancini
MORBIDEZZA
Qualunque modificazione prodotta nel timbro d'un suono ha origine da un'analoga varietà nella
disposizione interna del tubo che percorre la voce...Il suono...preferibile in quanto a bellezza
strumentale sarà quello che esce rotondo, vibrante e morbido. Importante risultato, cui devono
tendere di concerto maestro e allievo.
M.Garcia figlio
GOLA APERTA
L'apertura della gola ricorda l'inizio dello sbadiglio o l'annusare un fiore; non aprire troppo,
cercare solo lo spazio di cui si ha bisogno, il viso più naturale possibil, come illuminato da una
sorpesa piacevole...La cosa più importante nel canto è la gioia: nel viso, negli occhi, nel respiro.
R.Crespin
MELODIA E PAROLA
La melodia rappresenta nel canto l'elemento trascendentale che conferisce alla parola un'aggiunta
d'intensità, di forza, di delicatezza, di poesia, di fascino, con mezzi che sfuggono in parte all'analisi
e di cui subiamo il fascino senza poterne ben spiegare la ragione. La parola, per contro, con il suo
contenuto di sentimento e di pensiero, trasmette alla melodia un significato, gli affida un'azione
diretta e precisa sullo spirito e sul cuore.
Rodolfo Celletti
I cantanti del nostro tempo sono tenuti a maggiori sonorità. Questo implica maggiore consumo di
fiato e quindi, una provvista d'aria più abbondante. Nelle esercitazioni i polmoni dovranno essere
riempiti al massimo...è ovvio che nel corso di una esecuzione, la provvista di fiato dovrà essere
commisurata alla durata della frase da eseguire.
Rodolfo Celletti
VOCE DI TESTA E VOCE DI PETTO
...le cavità di risonanza sono vere e proprie casse di amplificazione. Si distinguono in superiori e
inferiori o toraciche...le cavità toraciche hanno la funzione di amplificare i suoni bassi e centralida cui
il termine voce di petto-mentre il compito di amplificare le note acute spetta alle cavità
facciali. Di qui il termine generale e improprio di voce di testa... Se un soprano emette una nota
grave... utilizza le cavità toraciche, ma i suoi armonici avranno il punto di risonanza nelle cavità
facciali... In sostanza, qualsiasi suono trova amplificazioni in tutte le cavità, ma a seconda che sia
grave, centrale o acuto, sfrutterà maggiormente le superiori o le inferiori.
Rodolfo Celletti
La voce di testa rappresenta per tutti i cantanti il tesoro più prezioso: dev'essere guardata come
una guida, come un angelo custode. Senza il suo contributo la voce non possiede né squillo né
capacità di correre, ma è incompleta. E' solo grazie al suo ricorso incessante in tutti i registri, che
il cantante può conservare la giovinezza e la freschezza della sua voce.
L. Lehmann
Il termine cantare in maschera significa convogliare il suono verso la parte superiore del volto, là
dove un tempo si portava la maschera.
Nel gergo vocale c'è un sinonimo di cantare in maschera. E' cantare avanti. Chi canta e chi ascolta
hanno la sensazione che il suono si formi tra gli zigomi e la fronte e che sia nitido, morbido e ben
timbrato. Se invece il suono è opaco...chi ascolta ha la sensazione che si disperda nella gola..In
pratica il suono fuori dalla maschera o che va indietro coincide con l'emissione ingolata.
Rodolfo Celletti
PASSAGGIO
Nel passaggio di registro la gola si apre come nell'inizio dello sbadiglio e il suono si chiude. La
posizione deve essere sempre alta, anche cantando le note basse. La voce incomincia nel cervello.
Occorre creare un pallone d'aria: certe volte è più grande, altre volte è più piccolo. Appoggiare
vuol dire mandare giù il suono perchè rimbalzi. A venire su ci pensa da solo, non occorre sostenere
dal basso verso l'alto.
L. Pavarotti
Salendo, ho la sensazione di avere sul palato, al di sopra dietro il naso, contro le cavità della testa,
una palla di gomma, ferma ma molto elastica, che si riempie come un pallone con la corrente
incessante del fiato che fluisce dietro nella gola... Man mano che penso di salire, posso ingrandire
questa palla e per fare questo alzo la forma, ammorbidendola prima di lasciare il suono che sto
cantando, in un certo senso lo rendo più alto, il che mi crea la forma di trasmissione per la nota
acuta seguente.
L. Lehmann
LEGATO
Consiste nel passare da una nota all'altra con continuità, levigatezza e spontaneità...è bene che un
cantante immagini di imitare un violino...il buon legato è indispensabile per dar risalto alla
melodia...Non si realizza un buon legato senza la morbidezza, senza un attento dosaggio del fiato e
senza il controllo della dinamica sfumata.
Rodolfo Celletti
Si tratta di sensazioni, ma per il cantante la sensazione è fondamentale. Il cantante non può
ascoltarsi, o piuttosto, si ascolta in un modo diverso da chi lo sente cantare. Per certi aspetti
l'insegnamento del canto consiste nel descrivere al cantante il suono da lui emesso.
Rodolfo Celletti
Ciò che va fatto capire al cantante...è che le spalle, il collo, la gola, la mascella vanno esentati da qualsisasi contrazione o irrigidimento.
A misura che la voce sale, sale anche la laringe; ma per ottenere che la voce mantenga l'immascheramento anche nei suoni acuti è necessario, quando ci si avvicina a questo settore, modificare il comportamento dei muscoli laringei...Questo si ottiene provocando un'inclinazione e un lieve abbassamento della laringe, che poi riprenderà a salire.
ARTICOLAZIONE
Non è nella vocale, ma nella consonante che la precede o la segue, che bisogna cercare la causa
della rigidità della forma, che impedisce al suono di continuare a vibrare... Dato che l'arte del
canto consiste principalmente nella bellezza del suono, gli sforzi di ogni cantante devono tendere
ad alterarlo il meno possibile, grazie ad una pronuncia funzionale e sciolta e senza compromettere
la nitidezza.
L.Lehmann
Ogni cantante deve situar la sua bocca, come suol situarla quando naturalmente sorride...La voce
non può uscire naturale e bella, qualor ritrovi le fauci in una posizione forzata e impedite ad agire
naturalmente.
G.Mancini