DOVE NASCE LA VOCE

Ho cercato la Voce, e invece di trovare un Suono,
ho trovato l'Uomo,
con le sue contraddizioni comportamentali,
con la sua ricchezza emotiva.
P. Cadonici

La sorgente della voce è situata in un organo cartilagineo chiamato laringe, situato nella regione anteriore del collo. Si trova "appesa nel collo, collegata tramite muscoli e legamenti all'osso ioide. E' di forma triangolare. La parte anteriore viene spesso paragonata alla prua di una nave per la sua particolare sporgenza che negli uomini viene spesso designata come pomo d'Adamo.
Può essere divisa in tre parti:

Prima immagine di una laringe
  • - la regione sovraglottica: zona dove si trova l'epiglottide, una particolare cartilagine dalla caratteristica forma di una foglia, le corde false, chiamate così perché sono simili a quelle vere ma non si muovono e non producono suoni, il ventricolo del Morgagni, una piccolissima cavità.

  • - la regione glottica, luogo dove si trovano le corde vocali vere, due ripiegamenti piccolissimi della mucosa della laringe percorse da fasci muscolari; le cartilagini aritenoidi, due piccoli uncini che partecipano all'apertura e chiusura delle corde vocali.

  • - regione ipoglottica, al di sotto delle corde vocali ci tuffiamo in trachea,. Qui si trovano i primi anelli di cartilagine del tubo respiratorio, la cartilagine che fa da punto di collegamento è la cricoidea.

Le cartilagini, però, per poter interagire tra di loro devono essere collegate, ed ecco i legamenti ed i muscoli. Nella zona della laringe ci sono così tanti muscoli che per comodità divideremo in due gruppi:

  • - muscoli intrinseci, che sono responsabili dei movimenti di apertura e chiusura delle corde vocali.

  • -muscoli estrinseci che permettono il movimento di innalzamento e abbassamento di tutta la laringe.

RESPIRARE

Il modo con cui prendiamo aria, le pause che intercaliamo nel discorso e la quantità di aria che immettiamo condizionano notevolmente le produzione vocale.

Il nostro apparato respiratorio e formato dalla trachea, dai bronchi e dai polmoni e da una parte scheletrica, lo sterno e le coste, e da una muscolare.

L'utilizzo dei muscoli respiratori in modo corretto ci permette di controllare la presa e l'emissione dell'aria cos' che siamo noi a deciderne la modalità.

Questi importantissimi muscoli sono: il diaframma, caratteristico per la sua forma a cupola, che separa nettamente in senso orizzontale la cavità toracica da quella addominale. Si trova a contatto con il cuore, il fegato e lo stomaco. Si attiva quando l'aria entra nei polmoni abbassandosi, si rilassa durante l'espirazione risalendo verso l'alto. La sua flessibilità lo assimila ad una pelle di tamburo che si tende a seconda dei movimenti del torace su cui i sui bordi sono incollati.

I muscoli intercostali, che hanno il compito di sollevare le coste durante la presa di aria ed i muscoli addominali che permettono il controllo durante l'emissione dell'aria.

APPROFONDIAMO

L'apparato respiratorio è un insieme di organi deputati innanzitutto agli scambi gassosi fra l'aria atmosferica ed il sangue e, secondariamente, a produrre un flusso aereo necessario per lo svolgimento di altre funzioni, come la fonazione, la tosse, il fischio, lo starnuto.

Le parti che compongono questo apparato sono: la gabbia toracica, costituita da una porzione scheletrica e da una muscolare, le vie aerofore (narici, labbra, faringe, laringe, trachea, bronchi) ed il polmone.

Lo scheletro toracico è composto da 12 vertebre dorsali posteriormente e anteriormente dallo sterno. Anteriormente le prime sette coste si uniscono allo sterno, l'VIII, la IX e la X confluiscono su una parte cartilaginea comune che poi si unisce allo sterno; le ultime due, le coste fluttuanti (molto importanti nell'appoggio) si prolungano anteriormente con una cartilagine che resta libera.

Le possibilità di movimento toracico sono due e a volte possono essere congiunte. L'elevazioneabbassamento, che in genere è più evidente nella parte alta del torace, corrisponde ad un movimento costale chiamato a leva di pompa che si verifica a livello delle articolazioni secondo un asse orizzontale trasversale; la dilatazione-restringimento, tipico della parte bassa del torace, si realizza prevalentemente per il movimento costale a manico di secchio. Questa attività dinamica, variamente combinata, dipende dalla contrazione dei muscoli respiratori e dalla elasticità del polmone.

I muscoli respiratori vengono generalmente suddivisi in tre gruppi: inspiratori principali (diaframma e muscoli intercostali esterni) e inspiratori secondari (scaleni, sternicleidomastoideo, piccolo e grande dentato, piccolo e grande pettorale) ed espiratori (intercostali interni, muscoli addominali).

Il diaframma è un muscolo piatto a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale ed è costituito da una porzione muscolare periferica con fasci che convergono verso la parte centrale. Ha inserzioni posteriori a livello delle prime vertebre lombari, inserzioni costali sulla faccia mediale ed i margini superiori delle ultime sei coste, anche una inserzione sternale. Presenta diversi orifizi attraverso i quali passano dal torace all'addome l'esofago, strutture vascolari (aorta, vena cava inferiore ecc...), il dotto toracico e strutture nervose. E' il muscolo respiratorio principale che contraendosi durante l'inspirazione si appiattisce vincendo la pressione positiva addominale.

I polmoni sono organi nei quali avviene lo scambio gassoso fra l'aria ed il sangue che vi giunge attraverso l'arteria polmonare, hanno uno strato di copertura costituito da tessuto connettivale elastico e sono avvolti in un foglietto viscerale pleurico. Sono costituiti da tre lobi a destra e due a sinistra; ogni lobo si suddivide in subunità. Essi sono soggetti a movimenti di espansione attiva in fase inspiratoria per consentire l'ingresso dell'aria negli alveoli e ciò si verifica soprattutto per azione del diaframma. La successiva riduzione del volume è un movimento prevalentemente passivo che si realizza per azione della retrazione elastica del polmone. Nella espirazione forzata entrano in attività anche i muscoli intercostali interni ed i muscoli addominali che si contraggono energicamente e bruscamente in quelle situazioni in cui è necessaria una elevata pressione espulsiva.

Durante la fonazione l'attività respiratoria deve continuare a garantire l'apporto di ossigeno nel sangue pur adattandosi alle esigenze della produzione vocale. In una respirazione calma il ritmo respiratorio è regolare perchè i vari cicli hanno durata pressochè uguale al tempo inspiratorio. In fonazione invece l'inspirazione si accorcia e l'espirazione fonatoria aumenta considerevolmente. I volumi di aria mobilizzati sono maggiori rispetto ad una respirazione tranquilla e variano in rapporto al tipo di prestazione vocale; le pressioni inspiratorie ma soprattutto espiratorie (la fonazione avviene con le corde vocali chiuse naturalmente) sono molto aumentate e richiedono sempre una attivazione muscolare; sono necessari inoltre degli adattamenti muscolari per il mantenimento di pressioni adeguate. La pressione al di sotto delle corde vocali varia dai 2-5 cm d'acqua nella conversazione ai 10-20 nella voce proiettata, raggiungendo nel canto valori molto più elevati fino a 50-60 cm.

Il tipo di respirazione è molto importante nella produzione vocale. Il respiro toracico superiore che si realizza soprattutto con movimenti costali a leva di pompa può facilmente indurre comportamenti vocali disfunzionali in soggetti che utilizzano spesso la voce direttiva o proiettata, perchè oltre al fatto di mobilizzare quantità limitate di aria non permette una regolazione del flusso espiratorio; esso viene delegato quindi alla laringe che deve assumere il ruolo di rubinetto e vibratore.

Nella respirazione toraco-addominale il movimento costale a manico di secchio e l'abbassamento del diaframma consentono rifornimenti di aria adeguati a qualsiasi esigenza vocale; inoltre mediante l'antagonismo addomino-diaframmatico si ottiene un dosaggio preciso del flusso espiratorio e delle pressioni sottoglottiche secondo la necessità della voce.

LARINGE

Seconda immagine di una laringe

Il generatore del suono è la laringe, un organo impari e mediano localizzato nella regione anteriore del collo ad un livello compreso tra terza e quarta vertebra cervicale nell'adulto. Comunica superiormente con la parte bassa della faringe e in basso con la trachea. Gli elementi costitutivi sono: le cartilagini, i legamenti, le mebrane aponeurotiche, i muscoli, i vasi, i nervi, il rivestimento mucoso. Lo scheletro laringeo è costituito da cinque cartilagini principali di cui tre impari e mediane (tiroide, cricoide, epiglottide) e due pari e laterali (aritenoidi).

La cartilagine tiroide ha la forma di uno scudo ed è costituita dall'unione di due lamine quadrangolari alle cui estremità postero-superiori sono situate delle prominenze. L'unione di queste due lamine da origine superiormente all'incisura tiroidea ed anteriormente ad un angolo retto la cui prominenza anteriore è particolarmente accentuata nell'uomo.

La cartilagine cricoide ha la forma di un anello con castone posteriore. Essa forma l'unico anello cartilagineo completo delle vie aeree, costituisce buona parte della regione posteriore ed inferiore del laringe e ne rappresenta la regione di confine inferiore con la trachea.

Le cartilagini aritenoidi, che hanno un ruolo rilevante, contribuiscono a formare il margine posteriore dello spazio laringeo; hanno una forma grosso modo piramidale con base concava e tre superifici. Su di esse si inseriscono i principali muscoli responsabili della motilità delle corde vocali.

L'epiglottide è una sottile lamina di cartilagine elastica, con la forma caratteristica di una foglia, la cui parte inferiore ne rappresenta il "picciuolo" che si ancora nell'angolo dietro la cartilagine tiroidea. La sua importante funzione consiste nel separare la via respiratoria da quella deglutitoria, impedendo il confluire del cibo in trachea.

I muscoli del laringe si dividono in due gruppi: muscoli intrinseci e muscoli estrinseci. I muscoli intrinseci sono così definiti perchè hanno entrambe le inserzioni sul laringe; la loro azione consente i diversi movimenti delle cartilagini. La muscolatura intrinseca può essere classificata in base al ruolo funzionale, in tre gruppi: dilatatori (crico-aritenoidei posteriori), tensori della corda vocale (crico-tiroidei), costrittori (crico-aritenoidei laterali, inter-aritenoideo, tiro-aritenoidei superiori ed inferiori). I muscoli estrinseci sono i tiro-ioidei e gli sterno-ioidei che si inseriscono nella cartilagine tiroidea e rispettivamente nell'osso ioide ed allo sterno consentendo le escursioni verticali della laringe.

La laringe svolge tre ruoli fondamentali: la respirazione, la protezione delle vie aeree e la fonazione. Naturalmente la funzione sfinterica è la più antica e la più importante, da essa sono derivati alcuni riflessi come lo starnuto, il singhiozzo, la tosse, il pianto, il riso.

Numerose teorie hanno cercato di spiegare il modo in cui la vibrazione cordale si realizza ed i meccanismi attraverso i quali può essere controllata. Attualmente si fa riferimento ad una teoria mioelastica-aereodinamica per cui la vibrazione sarebbe il frutto di un gioco di forze muscolari ed elastiche legate al funzionamento della muscolatura intrinseca e alle caratteristiche strutturali della corda vocale. Si ha quindi l'energia aereodinamica generata dal mantice polmonare che in fase espiratoria con le corde vocali chiuse da origine ad una pressione sotto le corde vocali che lentamente vince la loro forza di resistenza generando una fuga d'aria. Questa fuga causa una diminuzione del,a pressione con conseguente prevalere della forze di adduzione delle corde. Il passaggio di questo sottile filo d'aria nelle corde crea un'onda mucosa che si propaga dalla faccia inferiore della corda vocale fino al ventricolo. L'insieme di questi eventi costituisce il ciclo vibratorio che si ripete normalmente 110 volte in un secondo e 220 volte nella donna; la frequenza dei cicli vibratori è correlata con l'altezza tonale.

A questo punto è utile fare qualche cenno sui parametri acustici della voce: intensità, altezza tonale, timbro.

L'intensità è l'ampiezza della variazione di pressione periodica dell'onda sonora. Essa dipende soprattutto dalla pressione sottoglottica che non sia però controbilanciata da una eccessiva contrazione delle strutture glottiche.

L'altezza tonale è la frequenza delle variazioni di pressione dell'onda sonora nell'unità di tempo. Dipende innanzitutto da un fattore strutturale, cioè la lunghezza e la massa delle corde vocali. Essa è inoltre in rapporto diretto con la tensione della corda vocale che consegue alla contrazione del muscolo crico-tiroideo e che si traduce, in un allungamento e può essere influenzata dalla contrazione del tiro-aritenoideo che determina un accorciamento ed un aumento della massa. Soprattutto alle basse frequenze di fonazione l'incremento della pressione sottoglottica ha spesso un effetto sulla frequenza fondamentale.

La voce umana è in grado di esprimersi con un'ampia gamma tonale: nella voce parlata la variazione frequenziale normalmente è compresa fra la1 e re2 nell'uomo, la2 e re3 nelle donne, re3 e la3 nei bambini.

Viene definita estensione l'insieme delle frequenze che un individuo riesce a produrre (2-3 ottave) e tessitura l'escursione frequenziale della voce cantata i cui limiti variano in rapporto al tipo di registro con cui la voce viene prodotta. Non esiste una chiara ed unanime definizione di registro; la più semplice è che il registro è una serie di frequenze che sono percepite come prodotte con la stessa modalità ed hanno quindi la stessa qualità acustica; ogni registro quindi si identifica sulla base di caratteristiche percettive, acustiche e fisiologiche; non vi è, inoltre identità di vedute sul numero dei registri ed anche la terminologia utilizzata è spesso confusa. La maggioranza degli autori distingue tre registri (di petto, misto e di testa) con una ulteriore possibile semplificazione che li riduce a due principali: di petto a cui corrisponde un atteggiamento morfo-funzionale laringeo con pliche vocali spesse e di testa in cui le corde sono assottigliate); sono però possibili altri due registri molto poco utilizzati: lo Strohbass registro particolarmente grave, con cui si possono produrre note al di sotto del fa1, usato in certi canti corali, usato in certi canti corali dell'est europeo in cui partecipa alla vibrazione anche l'apofisi vocale e il Whistle register o registro di fischio con il quale, attraverso un meccanismo comparabile a quello del flauto (in assenza di vibrazione cordale) che si può ottenere con un particolare atteggiamento della glottide posteriore, alcune voci femminili e infantili possono produrre suoni anche al di sopra del mi5.

Sulla base della tessitura considerata nell'insieme dei registri che ciascuna categoria riesce ad utilizzare le voci vengono classificate in sei classi: tre per gli uomini (basso da fa1 a fa3, baritono da la1 a sol3, tenore da la2 a do4) e tre per le donne (contralto da sol2 a fa4, mezzosoprano da la2 a la4, soprano da do3 a do5). Ovviamente questi caratteri non vanno considerati in maniera assoluta, ma solo a carattere indicativo.

RISONANZA

L'apparato di articolazione e risonanza è costituito da quell'insieme di strutture e cavità poste al di sopra delle corde vocali che, nella loro diversa conformazione, determinano una modificazione del suono originato da una sorgente. Le stesse strutture anatomiche dunque possono operare in modo passivo modificando un suono prodotto, nela caso della voce dalle corde vocali, o in modo attivo generando rumori (consonanti) che a loro volta possono essere modificati nel loro contenuto spettrale (cfr. analisi spettrale).

L'apparato di risonanza e articolazione comprende le cavità e le strutture anatomiche che si estendono dalle corde vocali escluse alle labbra.

E' costituito quindi da:
  • - ventricolo laringeo o del Morgagni è una zona disposta orizzontalmente, delimitata inferiormente dalla corda vocale vera e superiormente da quella falsa. Lo spazio ventricolare, virtuale a riposo, si modifica nel corso dei diversi tipi di fonazione.

  • - corda vocale falsa è una piega della mucosa formata da connettivo lasso e da pochissime fibre muscolari.

  • - vestibolo laringeo è delimitato anteriormente dalla faccia posteriore dell'epiglottide.

  • - faringe, un canale muscolo-membranoso, impari e mediano, costituito da tre strati mucosa, lamina fibro-elastica e tonaca muscolare. In particolare la tonaca muscolare è formata da sei muscoli per ogni lato, distinti in muscoli intrinseci o costrittori che hanno la funzione di ridurre il calibro faringeo. I muscoli estrinseci agiscono invece da elevatori della laringe.