Tecnica vocale
La nostra anima dev'essere necessarimanete aria,
poiché sa che cosa sia la musica,
e in essa trova piacere. Il suono è sostanza aerea,
anima aerea, il moto propagatorio dell'aria
è uno stato d'animo che l'aria sente nascere in sé
grazie al suono. Nell'orecchio, il suono rinasce.
Novalis
La tecnica vocale corretta è conoscenza, padronanza, sperimentazione, ricerca, uso gioioso e curioso della fonazione. E' ricerca personale ed interiore, portata a compimento grazie a suggerimenti esterni.
Si tratta di una serie di accorgimenti ed indicazioni che servono per migliorare una voce, rispettando le sue doti naturali. Dopo aver studiato canto per un certo periodo, che è variabile e quindi cambia in ogni individuo la voce naturale dovrebbe essere più estesa, più intonata, più duttile, più capace di veicolare le emozioni che il canto esprime. Essa ha anche l'importante compito di mantenere la voce sana, evitando le forzature cui la voce incolta prima o poi si sottopone.
Nello studio del belcanto si utilizza il termine impostare la voce cioè cantare
sfruttando le risonanze in maschera, aumentando il volume della voce e rendendo il
timbro più ricco e squillante. Sicuramente la formazione del cantante lirico è la più
dura ed impegnativa, perchè esistono dei canoni ben codificati di bellezza del suono e
di interpretazione del repertorio, senza contare il fatto che i brani da studiare sono
molto più difficili per la voce.
Per chi non conosce l'opera lirica può sembrare che nel canto classico non ci sia
spazio per l'interpretazione personale dell'artista, in realtà il genere classico come tutti
gli altri generi richiede che l'esecutori canti con l'anima. La tecnica vocale del
cantante deve essere al servizio dell'espressione delle sensazioni ed emozioni
tipicamente umane. Chi coltivasse solo la bella voce senza entrare nei personaggi che
interpreta, sarebbe un ben povero artista.
Il canto quindi è tecnica ma soprattutto emozione, la musica spesso infatti si basa
sulle sfumature.
Per quanto riguarda gli altri generi vocali la tecnica riveste anche in essi una notevole
importanza. La voce naturale non viene danneggiata dalla tecnica ma potenziata,
migliorata nelle sue prestazioni: sarà più sonora, più estesa, più agile, più capace di
fare salti di intonazione senza strillare, più in grado di fare variazioni di volume e di
rendere le minime sfumature nell'intereptazione. Insomma più espressiva, più bella
anche nel timbro.
L'INSEGNANTE DI CANTO
L'insegnante deve essere serio, competente, pronto all'ascolto, empatico e
possibilmente anche dotato di senso dell'umorismo.
Un bravo maestro dovrebbe non solo conoscere la tecnica ma anche la struttura
dell'apparato vocale, così da essere in grado di capire quale sia il meccanismo
fisiologico alla base di un suono sbagliato. Un maestro serio sa adattare la sua
didattica a ogni voce e a ogni allievo, non mettendo in pratica metodi standardizzati o
imponendo il proprio modo di cantare. Il canto è una disciplina molto personale che
presuppone la ricerca del suono proprio di ogni persona, il ruolo dell'insegnante è
quello dell'accompagnatore. Altra caratteristica dell'insegnante di canto dovrebbere
essere la capacità di saper intuire i possibili sviluppi della voce dell'allievo, cioè quali
siano le sue potenzialità. Non tutte le voci sono belle all'inizio degli studi, una voce
insignificante può rivelare qualità inaspettate se messa sulla strada giusta da un
maestro capace. Il maestro deve essere sincero, non illudere l'allievo, comunicare
costantemente con lui in modo da creare insieme un percorso. Compito del maestro è
creare un clima di serenità in cui l'allievo senta la libertà di esprimersi, il tutto tramite
un dialogo costruttivo continuo. Naturalmente una parte della responsabilità sta anche
nell'allievo, perchè nessun maestro, nemmeno il migliore, potrebbe far migliorare la
voce di un principiante poco impegnato, poco puntuale, poco disposto a fare un po' di
fatica per raggiungere un obiettivo.
Come la fiamma che s'accende
di più sotto il vento, così la passione del canto
si irrobustisce e sfavilla di crescente splendore
sotto la sferza delle difficoltà.
Beniamino Gigli
RAGIONE ED EMOZIONE
La tecnica richiede consapevolezza e controllo razionale della fonazione, mentre
l'interpretazione richiede emozione. L'equilibrio tra i due si ottiene quando l'artista
diventa consapevole del suo pathos e lavora per rielaborarlo utilizzando i mezzi
tecnici vocali acquisiti. Una buona tecnica permette di liberare le emozioni, non le
ostacola.
Oltre all'esercizio puramente vocale la preparazione del cantante deve diventare un
cammino interiore che parte dalla Voce per arrivare all'Anima. Si diventa, infatti,
artisti maturi quando ci si possiede vocalmente ed emotivamente. Non è necessario
quindi possedere uno strumento prodigioso, basta conoscerlo ed esserne padroni.
Infine la maturità vocale è l'espressione di una armonizzazione tra vissuto artistico e
vissuto personale, tra il sé reale e il sé ideale, tra limiti e possibilità. Lo sviluppo della
voce affianca quindi quello della personalità.
DIVERSITA' DI STILI
Quando pensiamo al canto viene subito in mente una distinzione fondamentale: canto classico canto moderno. Per Paolo Zedda nella famiglia del canto classico includiamo tutte quelle emissioni ed espressioni vocali, con testimonianza scritta, che procede dalla musica antica all'opera dell'inizio del XX secolo. Mentre il canto moderno raggruppa tutti i repertori che vanno sotto il termine di canzone, sia in forma acustica che amplificata.
CANTO CLASSICO | CANTO MODERNO |
---|---|
Voce acustica | Voce amplificata |
Postura nobile | Varie posture (esigenze coreografiche) |
L'apnea a corde aperte è indispensabile per ottenere un risultato vocale ottimale | Apnea a corde aperte non sempre necessaria, dipende dalle esigenze espressive |
Presenza costante della formante di canto | Non necessaria la formante di canto per presenza di amplificazione del suono |
Ricerca dell'omogeneità vocale | Eterogeneità vocale a servizio dell'espressione |
Sistema coerente di vocali miste che non affatichino l'espressione e facilitino la copertura del suono | Vocali vicine al linguaggio parlato |
Laringe stabile durante l'emissione in posizione neutra o bassa | Laringe mobile durante l'emissioneo |
Pressione sotto-glottica bassa | Pressione sotto-glottica variabile |
Velo palatino generalmente alto | Velo palatino come nel parlato |
Faringe rilassata e aperta | Faringe stretta o larga a seconda del genere |
Ambiti vocali ampi e tessiture imposte | Ambiti vocali e tessiture libere |
Il cantante è un interprete | Il cantante può essere anche un compositore, maggiore rilievo al testo |
Attacco vocale simultaneo | Attacco vocale si modifica a seconda delle esigenze espressive |
Importante la presenza scenica | Importante l'espressività vocale ed i colori che la voce assume |
Richiesta una estensione vocale ampia | Estensione vocale ridotta ma si richiede flessibilità vocale |
Presenza di vibrato costante | Vibrato presente occasionalmente solo come nota espressiva al termine di un suono tenuto |
ESAME DI COSCIENZA DEL CANTANTE
Ecco una proposta simpatica per auto-monitorare il nostro percorso ed individuare eventuali difficoltà. Provate a rispondere alle seguenti domande:
1) Cerco di imitare qualcuno quando canto o sono me stesso?
2) Conosci il significato di attacco vocale? Duri, soffiati o morbidi?
3) Come sono le mie vocali? Si trasformano a seconda dell'altezza delle note che sto cantando?
4) La mia voce raggiunge l'estensione che generalmente è richiesta per il mio registro o ho problemi in una zona dell'estensione?
5) Sono in grado di produrre con la voce gli abbellimenti che lo spartito chiede?
6) Quando canto mi sento bene fisicamente o provo una sensazione di disagio e fatica?
7) Il canto mi rilassa o mi crea tensione?
8) Mi sono mai registrato? Se si quando mi riascolto mi piace il risultato?
9) Tendo ad ascoltarmi troppo mentre canto o presto più attenzione alle sensazione del corpo?
10) Riascoltandomi penso che la mia interpretazione sia coerente con quanto richiesto dall'autore?
11) Com'è il mio viso mentre canto? Piacevole da guardare o ricco di smorfie?
12) Il timbro della mia voce presenta tratti eccessivamente nasali?
13) Come posso definire la qualità della mia voce? Morbida, dura, schiacciata, ingolata, intubata?
14) Riesco a controllare le dinamiche del piano e del forte? L'ascoltatore percepisce le sfumature di dinamica che propongo?
15) Dopo la performance o la lezione di canto soffro di afonie o perdite significative di voce?
16) Nella zona acuta dell'estensione riesco a coprire il suono o tendo a cantare in falsetto?
17) Sono in grado di cantare legando i suoni facendo in modo che non si percepiscano vuoti nel contesto di un'unica frase?
18) Sono affaticato durante il canto? Riesco a gestire in modo corretto le pause per riprendere aria?
19) Prendo aria rumorosamente? Mi affatico sempre di più con il procedere del brano tanto da avere la sensazione di perdere l'appoggio del fiato?
20) Come controllo le situazioni di stress? La mia voce si modifica?
C'è solo un modo di cantare correttamente ed è cantare naturalmente, comodamente, facilmente.
La tecnica vocale più alta consiste nel non avere apparentemente alcun metodo, ma nel contempo
nel riuscire a cantare con perfetta facilità da un capo all'altro della voce con un'emissione limpida
eppure potente, e nel fare in modo che ogni nota della scala risuoni della stessa qualità e bellezza
tonale di quelle che la precedono e che la seguono.
L.Tetrazzini